Una banconota può essere stampata da diverse stamperie in tutta Europa; di conseguenza la Banca centrale europea, dovendo comunque garantire un prodotto finale con identici standard qualitativi e di sicurezza, indipendentemente da chi l’abbia realizzato, ha introdotto un rigoroso sistema di qualità definendo i requisiti da rispettare sia da parte dei fornitori di materie prime (direttamente nei propri stabilimenti di produzione), sia dalle stamperie stesse.
Le materie prime acquistate sono sottoposte a diversi test per riverificarne la rispondenza agli standard qualitativi; alcuni esempi: sulla carta vengono effettuati controlli dimensionali e di presenza e coerenza degli elementi di sicurezza, sugli inchiostri viene verificata la coerenza cromatica e spettrofotometrica, su entrambi i materiali vengono controllate le caratteristiche chimiche e fisiche, attraverso le relative prove di resistenza.
Anche le placchette olografiche, presenti sulle banconote della prima serie a partire dal taglio da 50€, sono sottoposte a controlli e, in particolare, è verificata la resistenza ad agenti chimici e la conformità dimensionale e qualitativa.
Per poter far ciò, il Servizio dispone di strumenti ad altissima precisione e affidabilità, dedicati alle singole rilevazioni e gestiti da personale qualificato. Tutti i fogli stampati, mediante sistemi informatici integrati in linea, vengono contati e verificati in macchina durante la lavorazione; l’utilizzo di tali sistemi permette il tracciamento del singolo foglio durante l’intero ciclo produttivo, la verifica delle filigrane, la contazione dei fogli prima e dopo la lavorazione, il controllo di integrità e di correttezza del numero di serie stampato e il salvataggio dei dati acquisiti per consentire successive analisi e riscontri.
L’impiego di ulteriori sistemi di misurazione e di verifica permette il controllo off-line qualitativo dei fogli stampati. Tale controllo viene effettuato su entrambi i lati e in trasparenza su un numero predefinito di campioni che, prelevati da ogni unità di lavorazione di stampa, sono indicativi per valutare la qualità e prevenire il protrarsi di eventuali difetti.
Durante la lavorazione vengono inoltre effettuati, da parte degli addetti alle linee, controlli a campione volti a verificare l’aspetto visivo del biglietto in termini dimensionali e qualitativi. È proprio in questa fase che si rivela fondamentale l’esperienza delle maestranze impegnate: l’“occhio” allenato a scorgere qualsiasi imperfezione è quel quid in più che, unito ai sistemi di controllo e tracciatura, permette di produrre banconote di elevata qualità.
Alla fine del processo di produzione, da ogni lotto di 4 milioni, si estraggono a caso 500 banconote. Esse costituiscono il campione rappresentativo di quel lotto di produzione da sottoporre ai test di conformità: analisi qualitative sugli eventuali difetti, misure delle caratteristiche di sicurezza, controllo dei registri, verifiche dimensionali e di rilievo della calcografia, controllo strumentale della numerazione.
Con la produzione della quota 2013 di banconote sono diventati obbligatori sofisticati test effettuati presso laboratori internazionali, capaci di certificare l’assenza di sostanze pericolose, a testimonianza della grande attenzione cha anche la Banca centrale europea riconnette alla salute e sicurezza dei cittadini e dei lavoratori coinvolti nella produzione delle materie prime e delle banconote. Periodici sono i test di resistenza chimica e fisica per valutare la reazione a sostanze e trattamenti cui la banconota, nel suo ciclo di vita, può andare incontro (saponi, solventi, lavaggi in lavatrice, etc). Dunque, in laboratorio è possibile trovare, oltre ai classici banconi con provette, ampolle, alambicchi e sostanze chimiche, anche apparecchi e strumenti che simulano un ambiente “casalingo”.
Annualmente, infine, la Banca centrale europea verifica la qualità di stampa delle fasi offset e calcografica e autorizza l’inizio dell’attività produttiva, certificando, con un “visto si stampi”, i fogli che rappresenteranno i modelli di riferimento per l’intera produzione.